MONTARETTO
Storia e cultura
Montaretto primo insediamento umano del comune
Sotto l'aspetto geologico il territorio di Bonassola è per la maggior parte costituito da rocce particolarmente dure e friabili, che rendono la morfologia compatta. Verso oriente prevale la roccia serpentinica verde, uno dei materiali lapidei maggiormente impiegati nell'edilizia locale. Nella parte occidentale si trovano gli argilloscisti, un tipo di rocce più facilmente lavorabili perché più tenere. Secondo alcuni storici è questa la ragione per la quale i primi insediamenti umani sono sorti a Montaretto e Reggimonti.
La Chiesa Rotta
Tutta quella zona che negli atti veniva chiamata "Vallis Bonazolae" in prossimità del mare era pressoché priva di abitazioni. Gli unici raggruppamenti di case, Montaretto, Reggimonti e S. Giorgio, erano sotto la giurisdizione di una chiesa dedicata a S. Giorgio situata nella località che ora è detta della "Chiesa Rotta". Questa chiesa antichissima certamente andò distrutta a causa di cedimento di terreno verso il 1310. Nel 1959 da parte della Soprintendenza alle Antichità di Liguria si è provveduto a metterne in luce i resti che presentano la forma primitiva quasi a forma di uovo.
(tratto da "Bonassola dal secolo IX ai nostri giorni. Commentario su avvenimenti usi e costumi", di Mauro Discovolo,Farnesiana, Piacenza, 1983
Il Saccheggio di Montaretto del 1560
Nel levante ligure, una delle incursioni più gravi fu quella di Montaretto del 1560, ove la popolazione era da tempo sottoposta con particolare frequenza alle scorrerie dei pirati, anche a causa della mancanza di adeguate opere difensive. Il 2 Maggio 1560 avvenne il peggio, come da tempo si temeva. Il podestà di Sestri Levante così scriveva, il giorno stesso, al Senato di Genova: "Stamattina, all'apparire del sole, hanno dato in terra a Bonassola 10 vascelli di Turchi … i primi sono andati a Montaretto e lo hanno saccheggiato e poi si sono fatti inante 10 galeotti e galee ed hanno sbarcato un buon numero di Turchi, che hanno saccheggiato questo loco di Bonassola e tra l'uno e l'altro hanno preso 56 anime. Dei Turchi nel loco di Montaretto ne sono rimasti tre, uno morto e due vivi. Qui siamo da tutte ore in arme e non dubitiamo punto. Ancora nel 1584 - anche se nel frattempo a Bonassola era stato costruito il castello - la paura delle incursioni era tale che la chiesa di S. Caterina era senza parroco perché, essendo vicina al mare, nessun sacerdote voleva assumersi questo incarico per paura dei turchi e dei pirati. Anche gli abitanti avevano medesimo timore e vivevano "tenendo perennemente dei presidi, per difendersi dai sopradetti turchi, pirati ed altri uomini scellerati".
Il Castello
Poco prima dell'incursione barbaresca del 1560, dato che il pericolo corsaro era un fatto ricorrente, gli uomini di Bonassola, S. Giorgio e Montaretto si riunirono il 23 marzo del 1557 nella pieve di S. Martino, a Framura, e decisero di costruire un castello presso la marina.
Nell'agosto del 1561, a saccheggio avvenuto, ci fu un'altra riunione nella chiesa di San Giorgio, alla quale presero parte 48 uomini in rappresentanza delle famiglie più facoltose. Alla fine venne decisa la costruzione di una torre a Bonassola per difendere la marina. Ma sorsero contrasti perché la gente di Montaretto e Reggimonti non intendeva contribuire alle spese, in quanto voleva costruirne un'altra in loco che più li accomoda, cioè spostata più a monte. Grazie all’intervento del Senato Genovese che pacificò gli animi il 12 dicembre 1561 il castello venne finalmente edificato.
La Compagnia de Bonassolla
Domenica 13 marzo 1569, oltre 70 uomini di Bonassola si riunirono nella chiesa di Santa Caterina per firmare il regolamento di questa società di mutuo soccorso, che era stato preparato dal notaio Matteo Vinzoni, quasi certamente antenato del celebre cartografo.
La Compagnia, probabilmente la prima del genere in Liguria, venne costituita per riscattare, con un congruo pagamento in moneta, le persona di Bonassola e della sua Valle iscritte alla società, prese e fatte schiave dei Turchi et altri Corsali infidelli.
22 marzo 1944, un Crimine di Guerra
Nella notte del 22 marzo 1944, due ufficiali e 13 soldati del 2677th Special Reconnaissance Battalion delle forze armate degli Stati Uniti d'America sbarcarono nel tratto di costa tra Bonassola e Framura con il compito di far saltare il tunnel ferroviario. Quella linea ferroviaria era in quel momento utilizzata per rifornire le truppe tedesche impegnate a Cassino e ad Anzio. Il gruppo fu catturato la mattina del 24 marzo 1944 da un formazione composta da soldati fascisti della Repubblica Sociale Italiana e da truppe tedesche. Gli ufficiali che avevano interrogato i prigionieri e il comandante della 135esima brigata, Colonnello Almers, chiesero che non si procedesse alla fucilazione, ma nel pomeriggio del 25 il comando del 75esimo ordinò che venissero fucilati entro le ore 7 del giorno 26 marzo. La decisione di fucilarli era contraria alle convenzioni internazionali e responsabile dell'uccisione fu ritenuto il generale tedesco Anton Dostler comandante del 75esimo corpo d'armata tedesco. Il quale fu a sua volta fucilato nel 1945.