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CRITICAL WINE
Ciao a tutti
quest'anno dopo sofferte discussioni, ripensamenti e bilanci il comitato organizzatore del Critical Wine di Montaretto ha deciso di prendersi una pausa.
Salteremo l'edizione 2014 con grande rammarico ma con un occhio al futuro, speriamo che questa pausa rivitalizzante sia di buon auspicio per l'edizione 2015.
Le forze organizzative, negli ultimi anni, si sono ridotte mentre l'evento richiede sempre più impegno e attenzione nei contenuti, nella lotta e nell'offerta.
Il Critical Wine di Montaretto non può essere una semplice sagra (anche se nulla si vuol togliere alle feste e sagre in generale), le tematiche trattate e la linea che abbiamo voluto seguire (Veronelli) ci impone un'impegno “politico” e di stimolo intellettuale che ci ha finora accompagnato nelle precedenti edizioni, anche se ultimamente stavamo perdendo qualche pezzo per strada.
Le nostre energie quest'anno sono un po' esaurite e abbiamo bisogno di una ricarica, ripensando anche ad un modo per ridare energia e contenuti ad una manifestazione che è diventato un appuntamento per tanti.
Il Critical di Montaretto è stato possibile anche grazie all'aiuto di tanti volontari che ci hanno supportato nella fase operativa dell'evento, vogliamo ringraziarvi tantissimo perchè senza di voi non sarebbe potuto succedere quello che abbiamo portato avanti per 7 anni.
La Loco, Radio Aut, Terra!, i ragazzi di Genova, di Roma, di Bologna, di Milano, l'Ortica, lo SCI Lombardia, insomma sono girate più di 300 persone in questi anni.
LA VII EDIZIONE DEL CRITICAL WINE DI MONTARETTO E' IN ARRIVO...
anche quest'anno NO CAMPING E NO RISTORANTE!
MA TANTI PUNTI RISTORO CON MILLE SORPRESE..
NAVETTE CONTINUE DAI PARCHEGGI LIMITROFI A MONTARETTO
APERTURA BANCHI 10 - 21
LUNEDì ORE 9-11 LABORATORIO DI DOLCI:
COLAZIONE DI PASQUA CON LA CIAMBELLA ROMAGNOLA
Direttore d'orchestra Daniele Marziali del Piccolo Forno Marziali
contributo di euro 5 - Max 20 persone
Iscrizioni:
...ASPETTANDO IL CRITICAL sabato 30 marzo dalle 18 alle 21presso i locali e i ristoranti di Bonassola i produttori del Critical Wine faranno degustare i propri vini
Nei locali sarà possibile fare l'aperitivo con il vino del produttore ospite del locale, nei ristoranti sarà possibile ordinare al tavolo il vino del produttore, oltre che effettuare la degustazione
Hanno aderito all'iniziativa:
I locali: Il 26, Enoballe, Caffè delle Rose, bar/paninoteca Pippilan. I ristoranti: gli Aranci, l'Arcidiacono, l'Antica Guetta, la Curnea, PerBalle.
Con la collaborazione della Pro Loco di Bonassola
ORARI NAVETTE DA BONASSOLA PER MONTARETTO E RITORNO
DOMENICA 31 MARZO E LUNEDI' 1 APRILE:
Partenza dalla stazione di Bonassola per Montaretto alle ore
11,00 - 14,00 - 16,00 - 18,00
Ritorno da Montaretto a Bonassola alle ore 15,00 - 17,20 - 21,30
PROGRAMMA 2013
DOMENICA 31
15.00 Incontro: Land Grabbing (corsa alla terra): visione nazionale e internazionale. Negli ultimi anni il
mirino della speculazione si è spostato su un bene "insospettabile", da cui dipende direttamente la vita
delle persone e degli ecosistemi naturali: il suolo. Da diverso tempo multinazionali e istituzioni finanziarie
speculano sul "bene terra" comprando intere parti dei continenti a prezzi stracciati, con la certezza che il
valore di questo bene non potrà che aumentare. Questo fenomeno è sotto gli occhi di tutti ed è
comunemente chiamato Land Grabbing, letteralmente arraffamento di terra o, per riprendere quanto
detto, corsa alla terra.
Da anni l'Associazione Onlus Terra! sviluppa progetti locali, mette in rete le persone per creare le condizioni
affinchè la terra sia usata da chi ha voglia di lavorarla, e lavorarla per quella che è e deve essere la sua
funzione primaria, produrre cibo. Questo è l'obiettivo della campagna LAND SHARING al fine di creare
un modello universale e adattabile, applicabile a diverse scale per il recupero e la tutela del territorio
a livello quantitativo e qualitativo. www.terraonlus.it
con: Recommons, AIAB, ALPA e Terra!
15.30 Animazione bimbi con Terra!
17.30 Concerto itinerante con BANDAROTTA FRAUDOLENTA
LUNEDI 1
9-11 Laboratorio: Colazione di pasqua con la ciambella romagnola.
Direttore d’orchestra Daniele Marziali, fornaio anarchico del Piccolo Forno Marziali.
5 euro, Max 20 persone
15.00 Incontro: Dall’uva al vino, vignaiolo vinificatore. Che cosa si chiede che il vino sia e che cosa è
lecito chiedere che il vino non sia.
Andrea Kihlgren dell’Az. Agr. Santa Caterina
Christine Cogez-Marzani - Vini di Vignaioli
16.00 Danze popolari con l’Associazione “Passi e Ri...passi-danza, cultura e tradizione”
Eccoci alla sesta edizione del Critical Wine a Montaretto, quest'anno in versione ridotta...
Domenica 8 aprile
Ore 16,30 piano inferiore della Casa del Popolo
Incontro
Semenze: Politica attuale e strumenti di cambiamento
con Riccardo Franciolini di Rete Semi Rurali ed esperienze di recupero di sementi autoctone
Ore 17,30
Laboratorio
Impariamo ad autoprodurre le sementi
Ore 18,30
Mercatino
Scambio sdi sementi autoprodotte
Ore 21,30 P.zza S. Pertini
Concerto
Nada Lunaticocosmico Tour
Lunedì 9 aprile
Ore 15,30
Spettacolo per bambini
Balliamo intorno al mondo: giochi e danze folk raccontate in un immaginario viaggio intorno ai continenti
Bambini dai 4 anni in su.
Orario apertura banchetti 10 - 21
Quest'anno no camping e no ristorante ma tanti punti ristoro
TERRA E LIBERTÁ / CRITICAL WINE MONTARETTO – 5a EDIZIONE
Cuochiartistivisionari, ARCI Casa del Popolo di Montaretto,
ASS. Jonas “D. Pietrini”
in collaborazione con Ass. Angeliribelli lab, a.n.p.i. Levanto, Servizio civile internazionale lombardia, Arci Locomotiva di Osnago
Con il patrocinio e il contributo della Provincia di La Spezia e del Comune di Bonassola
23, 24 e 25 APRILE 2011 MONTARETTO FRAZ. DI BONASSOLA (SP)
Critical wine è una manifestazione itinerante (ideata da Luigi Veronelli) che da anni fa conoscere ai cittadini, e quindi ai consumatori, piccole realtà vitivinicole, rispettose del lavoro contadino e della terra. Per la quinta volta, Montaretto sarà una tappa di questo percorso. Quest'anno con un valore aggiunto quello della coincidenza con le festività del 25 aprile, data molto cara a Montaretto che ha vissuto la resistenza in modo combattivo e significativo per la sua storia.
Montaretto, piccolo grande borgo sulle alture di Bonassola a ridosso dei monti e con lo sguardo aperto sul mare, si distingue per la tenacia e lo spirito ribelle dei suoi abitanti e degli affezionati frequentatori. Un angolo della Liguria con alle spalle una storia di lotte, resistenza e conquiste sociali e un presente fatto di schietta umiltà contadina, mista ad un forte senso di orgoglio e appartenenza al territorio. Fieri del loro borgo e della sua storia, gli abitanti e amici di Montaretto si prodigano in numerose iniziative sempre caratterizzate dal forte senso di ospitalità e condivisione di ideali, sguardi, sorrisi, storie e leggende, e…un buon bicchiere di vino.
Sei anni fa dall’impegno comune delle associazioni presenti sul territorio nasce il gruppo dei cuochiartistivisionari; l’intento del gruppo è quello di lavorare insieme, in modo assolutamente volontario, per la realizzazione di eventi che hanno come obiettivo primario non solo la rivalutazione delle tradizioni e delle risorse locali, ma anche lo sviluppo di una sensibilità culturale per la promozione di manifestazioni artistiche sempre attente alle tematiche civili e sociali.
Ci è sembrato quindi giusto scegliere come nostro biglietto da visita il Critical Wine perché rappresenta tutti gli elementi per i quali questo territorio da sempre vive e lotta e i cui ideali e stile di vita sono condivisi da tutto il gruppo organizzativo. Quale miglior occasione per promuovere questo modo di vivere, se non con un evento che vedrà il paese aprire le sue cantine e i suoi “carruggi” a tutti gli espositori sia locali sia provenienti da tutta Italia.
Inoltre siamo contenti che alla quinta edizione della manifestazione le collaborazioni con altre realtà del territorio e di altre regioni, siano cresciute e si siano approfondite, coinvolgendo così l'ANPI di Levanto, Il Servizio Civile Internazionale Lombardia, l'Associazione Terra Onlus!, l'ARCI La Locomotiva di Osnago, RadioOut di pavia, tutti partecipano, insieme ai volontari locali, all'iniziativa come volontari nella realizzazione della manifestazione.
Anche in questa edizione non mancheranno gli approfondimenti. Sono previsti tre incontri nelle giornate di sabato 23, domenica 24 aprile e lunedì 25:
Sabato 23 aprile
ore 16.00 Salone Casa del Popolo
Incontro Mondo Contadino Resistente – Nuove frontiere dell'agricoltura e nuove tecniche agronomiche
Agricoltura sociale, economia locale e cenni sulla legislazione europea a fronte della nuova riforma agricola in atto per il 2013 e le proposte dei “nuovi contadini” per una legge che riconosca l'agricoltura contadina e liberi il lavoro dei contadini dalla burocrazia.
Interverranno: Modera l'incontro Deborah Lucchetti Presidente Fair.Coop, Stefano Chellini (Legge Popolare Contadina), Riccardo Franciolini (rete Semi Rurali), Philippe Lemoussu (coordinatore gruppo AVE BRF Liguria) e Dario Patrone (Contadini della Vesima), Anna Satta (Resp. Progetto Orti Solidali della Libera Scuola Emilia Hazelip).
Domenica 24 aprile
ore 16.00 Casa del Popolo
Incontro La vocazione sovversiva del vino: storie, percorsi e prospettive della viticoltura ribelle.
Relatore Marco Arturi, giornalista di Carta e del Manifesto, esperto del mondo vitivinicolo.
Lunedì 25 Aprile
ore 17.00 Casa del Popolo "Tournè Risorgimentale" parla e racconta Maurizio Maggianiscrittore.
Nelle serate di sabato e domenica la caratteristica piazza del borgo farà da palcoscenico a due spettacoli: una serata dedicata alla musica tradizionale francese quella di sabato 23 con LE BALLUCHE DE SAUGRENUE. Lo stile musette si è sviluppato a Parigi tra il 1930 e il 1950 dall’incontro tra fisarmonicisti italiani e cabarettisti provienienti dall’Auvergne. Le Balluche de la Saugrenue, provenienti dalla Loira, ripropongono questo repertorio di canzoni e balli, influenzati dallo swing manouche, dalle danze spagnole e dell’Est Europa, dalla rumba, dal cha-cha. Un “concert-bal” che mira a coinvolgere il pubblico in danze conviviali e festose.
Marie Perrin “Mimi la Sardine”: canto/flauti, vocals/flutes
Florent Sepchat “Flo la Brettelle”: fisarmonica, accordeon
David Forget “David l’Ampoule”: contrabbasso, double bass
Pierre Mager-Maury “Pedro le Basque”: chitarra manouche, manouche guitar
Jean François Caire “Jean Jean la Taxe”: jâse (antica batteria), ancient drum
Mentre Domenica 24 sarà la volta della PICCOLA ORCHESTRA DI RIOLA Anticamente buona parte delle festività sia civili che religiose dei paesi erano gestite dall'istituzione bandistica presente sul territorio. Ciò era valido anche per le feste da ballo. Una parte della banda, un organico ridotto definito “bassa banda” o “piccola orchestra” dava vita alle musiche di queste serate. In questo caso, il nucleo della Banda di Riola di Vergato, guidato dal sassofonista Claudio Carboni, riprende il repertorio tipico delle feste da ballo.
Mentre lunedì 25 aprile alle ore 15 sarà la volta di “Voci della resistenza”. Betti Zambruno, Piercarlo Cardinali, Gianpiero Malfatto: voce chitarra e trombone cantano la Resistenza e altre storie.
Un nuovo appuntamento sarà dedicato ai bambini sabato 23 alle ore 16 con la compagniaTEATRO VELATO che racconteranno la storia “L'Ultimo albero” un racconto ecologico che parla di distruzione delle risorse naturali e di perdita di identità. (dai 5 anni in su)
Una mostra dedicata alla resistenza con foto e altri materiali sarà ospitata dalla chiesa di S. Rocco a cura dell'ANPI di Levanto
Il critical Wine di Montaretto è anche videoproiezioni, diretta radio, istallazioni, punti ristoro, passeggiate, bei tramonti e nuovi incontri.
Programma
Sabato 23 aprile
ore 16.00 Salone Casa del Popolo
Incontro Mondo Contadino Resistente – Nuove frontiere dell'agricoltura e nuove tecniche agronomiche
Agricoltura sociale, economia locale e cenni sulla legislazione europea a fronte della nuova riforma agricola in atto per il 2013 e le proposte dei “nuovi contadini” per una legge che riconosca l'agricoltura contadina e liberi il lavoro dei contadini dalla burocrazia.
Interverranno: Modera l'incontro Deborah Lucchetti Presidente Fair.Coop, Stefano Chellini (Legge Popolare Contadina), Riccardo Franciolini (rete Semi Rurali), Philippe Lemoussu (coordinatore gruppo AVE BRF Liguria) e Dario Patrone (Contadini della Vesima), Anna Satta (Resp. Progetto Orti Solidali della Libera Scuola Emilia Hazelip).
Ore 16.00 Casa del Popolo in esterno (Canicci) Spettacolo di teatro per bambini con la compagnia teatrale Teatro Velato - “L'Ultimo albero” un racconto ecologico che parla di distruzione delle risorse naturali e di perdita di identità. (dai 5 anni in su).
Ore 21,30 P.zza S. Pertini Concerto LE BALLUCHE DE LA SAUGRENUE (Francia). La formazione, proveniente dalla Loira, si esibisce in un concert-bal, formula che mira a coinvolgere il pubblico in danze conviviali e festose di matrice popolare tradizionale francese rivisitata in chiave moderna Formazione: voce, chitarra, fisermonica, contrabbasso e batteria.
Domenica 24 aprile
ore 16.00 Casa del Popolo
Incontro La vocazione sovversiva del vino: storie, percorsi e prospettive della viticoltura ribelle.
Relatore Marco Arturi, giornalista di Carta e del Manifesto, esperto del mondo vitivinicolo.
Ore 21,30 P.zza S. Pertini Vai col LISCIO – la “balera”...musiche da ballo con la PICCOLA ORCHESTRA DI RIOLA DI VERGATO (Emilia Romagna). Anticamente buona parte delle festività sia civili che religiose dei paesi erano gestite dall'istituzione bandistica presente sul territorio. Ciò era valido anche per le feste da ballo. Una parte della banda, un organico ridotto definito “bassa banda” o “piccola orchestra” dava vita alle musiche di queste serate. In questo caso, il nucleo della Banda di Riola di Vergato, guidato dal sassofonista Claudio Carboni, riprende il repertorio tipico delle feste da ballo.
Lunedì 25 Aprile
Ore 15.00 P.zza S. Pertini concerto VOCI DELLA RESISTENZA – Betti Zambruno, Piercarlo Cardinali, Gianpiero Malfatto: voce chitarra e trombone cantano la Resistenza e altre storie.
ore 17.00 Casa del Popolo "Tournè Risorgimentale" parla e racconta Maurizio Maggiani scrittore.
dal sabato al lunedì apertura banchetti 10.00 – 21.00
In mostra presso la chiesa di S. Rocco foto della resistenza in collaborazione con l'ANPI di Levanto.
Per la degustazione ad ogni ospite partecipante verrà dato un calice con apposita saccoccia a tracolla come ricordo dell’evento.
Info:
+39 333.6950547
www.cuochiartistivisionari.it
Editoriale - Montaretto 2010
DALLA FIERA DEI PARTICOLARI (VINI) ,ALLA FIERA DEI PARTICOLARI (UMANI).
Un’ inaspettata deriva per Critical Wine.
INTERVISTATORE : Signor Neandertal, cosa ci fa qui a Montaretto per Terra e libertà/critical wine 2010? Sono stupito di vederla...
NEANDERTAL : Abito anch'io da queste parti. Potevo mancare?
I. : Dunque le piace il vino?
N. : Beh, lo scopro ora... Se l'avessimo saputo prima!
I. : Lei è dunque un neofita della degustazione?
N. : Degustazione?! Io il mammuth lo amo ben cotto ; mentre il caribù può essere anche al sangue... Non capisco bene la differenza tra gustare e degustare.
I. : Certo, questo è chiaramente indicativo di una mente un po' primitiva.
N. : Primitivo sarà lei che de-gusta, de-compone, de-scrive! Io gusto, compongo, e non so scrivere...
I. : A chiacchierare però ha imparato subito! Mi dica allora, cosa le piace del vino?
N. : Ma....l'ebbrezza, il gusto, il colore, e poi il fatto che sia un sodalizio tra terra e uomo. Se ho ben capito le bottiglie non crescono sugli alberi...
I. : Certo che no! E' frutto di millenni di prove ed errori, ingegno e lavoro paziente, e attenzione quasi maniacale alla particolare sfumatura.
N. : Guarda un po' cosa sentono le mie orecchie! Non mi sembra che abbiate avuto tutta questa attenzione nei nostri confronti.
I. : Scusi? Prego?
N. : Mio nonno racconta che quando ci siamo incontrati non ci siete andati tanto leggeri!
I.: Ma voi eravate voi, scimmioni preistorici, con le vostre caverne disordinate e il vostro linguaggio incomprensibile; noi eravamo l' armonia, la civiltà; noi eravamo il futuro. Era chiaro che non volevate integrarvi. Noi ce l' abbiamo messa tutta, ma voi...
N.: Ascolta, sarà il vino, sarà questo bel posto, ma io non riesco a vedere altro che tu ed io. Mi stai anche simpatico, ma non riesco proprio a chiamarti voi...
I.: Senta signor Neandertal, io vorrei essere chiaro : qui lei è il benvenuto. A noi piacciono i diversi e pensiamo che si debba essere sempre comprensivi con gli altri; se lei vuole star qui deve solo introiettare poche regoline fondamentali. Noi qui si fa così.
N.: Scusa, ma chi le ha decise queste regoline?
I.: Noi!
N.: E chi siete voi?
I.: Si guardi intorno signor Neandertal... non lo capisce chi siamo noi?
N.: Mi pare vogliate sembrare tutti uguali e invece siete tutti morti.
I. : Ma come si permette?!
N. : Lo dico perchè sono un fossile...
(Liberamente ispirato a “Intervista all’ uomo di Neandertal” di Italo Calvino
e a “Raptus” di Antonio Rezza).
Arrivati alla IV edizione di Terra e Libertà/Critical Wine a Montaretto è ormai chiaro che questa non dovrebbe-vorrebbe essere una fiera del vino pura e semplice. Confrontarsi con i particolari (vino, cibo, persone…) impone un ragionare serrato sui concetti di diversità, identità e alterità.
Chi meglio del signor Neandertal può dirci qualcosa a riguardo?
In questi tre giorni, insieme a ballare ed affinare i gusti, il gioco sarà quello di palpeggiare le nostre contraddizioni, infilarsi nei cortocircuiti, parlare, allacciare nodi, intervistare, leggere e guardare.
Cuochiartistivisonari
Editoriale - Montaretto 2009
TRA LA BOTTIGLIA E IL GIORNALE:
SEMPLIFICAZIONI CHE SANNO DI TAPPO
E' il terzo anno che ci troviamo tra i carruggi di Montaretto a parlare di vino. Critical Wine (in tutte le sue declinazioni) si è dimostrato nel tempo un agile contenitore dove far confluire sensibilità e interessi, competenze e conoscenze differenti. In questi anni di tante esperienze nate da realtà eterogenee tra loro, dal gruppo autorganizzato, al centro sociale, dal paese intero alla "contro fiera" è emersa una sensibilità comune, una sorta di spina dorsale di ragionamento rivolto alla produzione e al consumo e a quanto queste due azioni possano essere intese come atto rivoluzionario, come scelta consapevole contro i meccanismi di mercato deleteri per gli individui e la terra. Riflessioni partorite dalla mente anarchica di Luigi Veronelli e da chi, anni fa, lo affiancò nel pensare momenti di libertà come Critical Wine. Si tratta di alcuni concetti semplici e di rottura con le consuetudini consumistiche. E' evidente in un mondo dove i saperi/sapori sono massificati, quanto sia facile perdere di vista quello specifico gusto, come e perchè è stato costruito, chi lo ha pensato, come nel proprio lavoro quotidiano i diversi produttori concretizzano la loro personale ricerca, il loro sentire. Per entrare in contatto con queste particolari realtà (tutte particolari) è necessario conoscerle da vicino, incontrarle, parlare, eliminando la grande distribuzione e gli intermediari. In sostanza, accorciare la filiera.
Dal buio di questi anni inizia a diffondersi un nuovo sentire basato sull'assunzione individuale di responsabilità, sulla fiducia, sulla conoscenza diretta, abbandonando la schiavitù del sentire comune, diffidando della semplificazione che avvelena le nostre tavole e le nostre vite. Se l'avvicinarsi al particolare attraverso il contatto e la degustazione diretta è percorso necessario per scegliere un buon prodotto, allora questo "degustare" non può valere solo per il vino e il cibo ma deve valere anche per la conoscenza e il tentativo di comprensione della realtà, degli avvenimenti, delle persone e delle loro storie. Oggi di fronte a un Barbera o a un Dolcetto non ci accontentiamo più del loro nome, della loro certificazione, della loro etichetta, ma quando apriamo un giornale, Romeni, Rom, Extracomunitari, Gay, Precari, diventano categorie, identità, contenitori che ci soddisfano. Scopriamo vini e cancelliamo persone, degustiamo diventando menefreghisti. Un meccanismo impreciso che emancipa il nostro consumo ma ci lascia schiavi nel pensiero, un'ennesima fatale semplificazione che produce grossolani errori di valutazione, inconsapevoli connivenze che lasciano campo libero a nuovissimi fascismi.
La semplificazione può partorire un fastidioso ma innocuo commento, oppure parlamentari che emanano leggi contro i diritti dell'uomo, fino ad arrivare a fatti come quelli avvenuti ad Opera vicino a Milano (ma potremmo dire Casilino, Ponticelli, Catania...) dove la democratica assemblea di persone riunite in consiglio comunale, partirono, sindaco in testa e determinati, armati, organizzati, carichi di convinzioni "semplici" andarono a bruciare un campo nomadi. (Sentiamo lo stridere di questo termine tutto razzista, chi vive in un campo? Chi sono i nomadi? Sappiamo definire uno zingaro, un nomade, un rom? Siamo certi che la nostra definizione non escluda qualcuno o non includa qualcuno di troppo?). Ad Opera bruciano le tende di una cinquantina di persone in un impeto di spontaneità protonazista. Per giorni fecero un presidio violento, picchiando e schernendo chiunque, volontari, residenti e quei pochi che timidamente si opponevano. Le persone che partecipavano al presidio, dalla casalinga al nazista di Forza Nuova quando intervistate esprimevano opinioni comuni, convinzioni diffuse: Rubano in casa, pisciano nei giardini, rubano la biancheria stesa, le case scenderanno di valore, temo per mia figlia quando esce la sera, non si lavano, stuprano, rubano bambini.
Rubano i bambini. impressionante pensare che negli anni trenta in Germania si pensasse l'identica cosa degli ebrei. La paura atavica, la paura più ancestrale. Quelle persone semplificando accusavano di rubare bambini, mentre ai bambini bruciavano le tende. Una delle principali macchine per la produzione di semplificazione è l'informazione. Giornali e televisioni creano categorie fittizie, disegnando una realtà distorta. Lasciare che sia la televisione a raccontarci come va il mondo è come pensare che l'unico gusto possibile sia quello del supermercato, è come acquistare la conoscenza nel peggiore dei centri commerciali. E' importante assumersi una precisa responsabilità individuale anche nella scelta e nel consumo delle informazioni per non abdicare pericolosamente alla necessità di guardare le complessità di cui il mondo e le persone che lo abitano sono composte. Più che appartenere ad una categoria o ad un'identità dovremmo rivendicare per noi e per gli altri il diritto ad essere persone.
Cuochiartistivisionari
Editoriale - Montaretto Febbraio 2008.
Nella prima edizione di “Terra e Libertà-Critical Wine a Montaretto” che si è svolta nell' aprile del 2007, l' attenzione si era concentrata sulle dinamiche della produzione agricola e vinicola in particolare, sulle leggi che la governano e sui meccanismi che ne regolano il commercio. Abbiamo gettato lo sguardo sulla distanza, spesso vasta, che sta tra chi consuma e chi produce, giungendo alla conclusione che il consumo nella nostra società è un atto cosciente e attivo, e che le scelte individuali, quando sono socialmente condivise, diventano uno strumento per influenzare le produzioni.
Oggi vorremmo ripartire da quelle stesse considerazioni, quando l' “assunzione individuale di responsabilità” diventa plurale, creando reti, dando forma ad esperienze di gestione collettiva, spesso autorganizzata, creativa ed artigianale per abitare diversamente spazi di esistenza, luoghi in cui, come diceva Veronelli, “ciascun uomo e ciascuna donna per se soli e con i loro figli (...) viaggerebbero, non per fuggire o per emigrare ma per festeggiare la vita”.
Eco villaggi, piccole comunità sorgono in spazi aperti per valorizzare territori lasciati in disuso, le persone si organizzano, si allacciano nodi, gruppi spontanei acquistano in economia e consumano prodotti dei quali conoscono l' origine e la qualità, nelle città nascono esperienze di condivisione di spazi e tempi di vita. Un pezzetto di terra diventa fonte di autosostentamento e tramite l' autorganizzazione molto appare possibile, persino riappropriarsi delle terre appartenute alla mafia, riconsegnandole nelle mani delle comunità e ad un agricoltura e ad un mercato più giusti. Questi sono solo alcuni nodi nella rete in risposta alla disgregazione dilagante, virtuosi o meno, tutti interessanti, nessuno “La” soluzione.
Noi pensiamo che il sistema economico e sociale in cui viviamo si nutra di legami recisi. Le economie irrazionalmente cancellano il particolare e l' eccellenza, l' industria, svuotata da ogni velleità di progresso, assorbe e soffoca l' artigianato. Si moltiplicano i passaggi di merci e di saperi, si allontanano i soggetti piuttosto che avvicinarli. Anche nella politica e nella società le relazioni spezzate diventano regola. L' annullamento dei legami ha portato in questi anni alla sparizione di associazioni e luoghi di confronto, tutto ciò ha fatto si che il potere e i relativi privilegi si siano autoconservati favorendo il diffondersi del qualunquismo e la disaffezione alla politica, o la famigerata antipolitica così tante volte pronunciata in questi tempi. Non per niente l' insorgere di nuovi fascismi, nuovi razzismi, nuove intolleranze cresce a dismisura nel momento storico in cui ci troviamo, dove il neoliberismo (iperliberismo) che considera i legami tra le persone, l' emancipazione dai poteri e dai mercati, la condivisione sociale delle scelte, gli spazi di discussione ed analisi, come fumo negli occhi o come sabbia negli ingranaggi.
E così ci svegliamo in un ghetto, “galera della mente”, si parla solo italiano, lo sguardo si restringe, la percezione del mondo si limita alla visione del telegiornale. E così nascono categorie e identità artificiali, il terrone, il marocchino, il rom. Tutto e tutti diventano stranieri. La spinta individualista a proteggere il proprio obsoleto confine, a conservare il benessere, impedisce di incontrarsi e conoscersi non come appartenenti ad uno stato, una nazione, un etnia ma come persone appartenenti ad uno stesso mondo, individui che hanno cose da dirsi e saperi da scambiarsi. Per dirla con le parole di Marco Aime “Migliaia di vite, di storie, di scelte e di non scelte individuali si trovano così raggruppate in unica categoria che, come minimo comune denominatore condivide il solo fatto di riunire gente nata in qualche luogo lontano da qui.”
“A incontrarsi o a scontrarsi non sono culture, ma persone”.
Cuochiartistivisionari.
PROGRAMMA
SABATO 22
16,30 casa del popolo: incontro/dibattito:(R)esistenze – storie diverse di esistenza critica
Con la partecipazione di: Ecovillaggio di Granara, G.A.S., Ass. Libera-terra, Condomini Solidali, Cohousing. Coordina l’incontro il giornalista e scrittore Michele Marziani
21,30 P.zza Montaretto : concerto di GINEVRA DI MARCO in Stazioni Lunari prende terra a Puerto Libre. Un viaggio tra musica etnica, popolare e cantautorato di qualità, molto efficace e coinvolgente.
DOMENICA 23
15,30 p.zza Montaretto : Premiazione concorso fotografico
16,30 P.zza Montaretto : concerto con i TRI MUZIKE
Il bacino del Mediterraneo, cornice e culla di scambi tra molteplici culture, rappresenta il punto d'incontro e di partenza dell'esperienza musicale del gruppo.
21,30 casa del popolo : incontro/dibattito:Permacultura - la cultura del cambiamento
parteciperanno: esperto di Permacultura e abitante dell’ecovillaggio Torri Superiore,esperto di agricoltura Sinergica e un abitante di Chiavari che ha progettato la sua casa totalmente in modo eco-compatibile. Coordina l’incontro il giornalista e scrittore Michele Marziani
EDITORIALE - Montaretto, 07.04.2007
ABBIAMO DECISO DI PARLARE DI VINO...
Abbiamo deciso di parlare di vino perchè il vino ci piace e qui a Montaretto a condividere una bottiglia di vino si conoscono persone e idee diverse che arrivano da luoghi diversi.
Abbiamo deciso di parlare di vino perchè il vino ha fatto incontrare gente di città e gente di campagna che qui, in questo luogo piantato tra cielo e mare, ha cominciato a discutere.
Chi viene dalla città lo fa anche per cercare nei sapori di questi luoghi il contatto con la natura, le tradizioni e la genuinità, chi viene dalla città scopre che i sapori della sua quotidianità non c'entrano nulla con quelli che trova qui.
Chi viene dalla campagna, ci vive e ci è cresciuto, dice che le terre non rendono, sono difficili e faticose da coltivare, l' agricoltura intensiva, l'unica che crea ricchezza, qui no
n è possibile. Per questo i figli degli agricoltori si danno al turismo di massa, vera fonte di guadagni da queste parti, così i paesi si spopolano e i terreni si degradano e il fuoco e la speculazione prendono il sopravvento.
Così chi viene dalla città e chi viene dalla campagna, pensa che questi due siano aspetti dello stesso problema.
Abbiamo deciso di parlare di vino perchè nel bicchiere (in ciò che beviamo e ciò che mangiamo) è rappresentato il potere che si fa invisibile, che con la massificazione dei gusti e dei consumi arriva a dominare le economie, a decidere del destino dei territori, fino a stabilire i sapori nei nostri piatti e nei nostri bicchieri. Influenzando la nostra percezione compromette la nostra consapevolezza e il nostro pensiero soggettivo, una sorta di controllo sociale tramite il controllo dei sensi. Influire su queste scelte vuol dire cancellare le diversità sulla terra: biodiversità, differenze culturali, lingue, tradizioni, ricette, vini...
Abbiamo deciso di parlare di vino perchè abbiamo capito che il consumo è un atto cosciente e attivo nella nostra società. Le scelte individuali socialmente condivise, possono influenzare le produzioni, i metodi per ottenerle e lo sviluppo dei territori. Si ha la possibilità di cominciare a scardinare tutti quei meccanismi produttivi e di mercato che avvelenano i prodotti, che tendono ad allontanare, talvolta di migliaia di chilometri, il consumo dalla produzione cancellandone tutte le possibilità di reciproco beneficio (assenza di controlli di qualità, ignoranza del consumatore sui cicli di produzione, impatto negativo dei trasporti sull' ambiente...). Le prime vittime di questa situazione sono, oltre alla salute di chi consuma e spesso di chi produce, sono anche le micro economie locali, ma anche il valore e la specificità di ciò che mangiamo e beviamo.
La qualità di ciò che assaporiamo è data anche dalla qualità delle relazioni sociali e ambientali che l' hanno creato, ed è prendendo atto di queste dinamiche che la rivoluzione arriva sulle nostre tavole, generando esperienze di produzione e consumo lontane dalle consuetudini dominanti, come certa agricoltura biologica, i gruppi di acquisto solidale, il consumo critico, il risparmio energetico, i condomini solidali, l' autocostruzione...
Abbiamo deciso di invitarti a parlare di vino perchè persone visionarie tra cui Luigi Veronelli hanno immaginato questo semplice e libero contenitore di saperi e sapori che si chiama Critical Wine/Terra e libertà dove i produttori o poeti della terra, possono guardare negli occhi e confrontarsi con chi gusta e assapora i frutti della loro fatica, facendo un primo piccolo passo verso un altro mondo possibile.
Cuochiartistivisinari.