Ci siamo così dilettati ad immortalare in giro per il paese le magliette rosse presenti, tutte diverse e direi tutte piuttosto originali. Siamo stati in giro per i caruggi di Montaretto, che piano piano si sono riempiti di avventori venuti qui per degustare, assaggiare, mangiare, incontrare, stare.
Poi, intorno all’ora di pranzo, è arrivato in radio Ugo, produttore presente al Critical Wine sin dalla prima edizione, che con il suo accento ligure si è lanciato infervorato in digressioni sul significato di questo evento, sia per la rivalutazione dei prodotti artigianali e della terra, sia per l’importanza che questa manifestazione ha per Montaretto e per il paese. Le sue sono state parole di di grande soddisfazione per tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione: “Noi liguri non lo diciamo apertamente perché siamo fatti così, ma sappiate che qui la gente è davvero contenta dio quel che avete fatto”. Se riusciremo a tornare sul web, la prima cosa sarà caricare il video dell’intervista perché davvero vale la pena sentire dalla sua viva voce le sue considerazioni.
In piazza Pertini sta per iniziare il concerto Voci della Resistenza, perché sì, oggi è il 25 aprile oltre a essere la terza giornata del Critical; per questo prima canti e storie sul tema, e poi… udite udite… direttamente sulla piazza di Montaretto Maurizio Maggiani, sì proprio lui, lo scrittore, con la sua Tourné Risorgimentale, su cui vi terremo aggiornati se proprio non potete venire.
Che altro dire… qui l’atmosfera è da vivere! Senza troppi fronzoli né pretese, lasciarsi semplicemente andare, parlare, chiacchierare.
Come ci ha detto Ugo: la prima volta che vieni al Critical Wine rimani affascinato dalla bellissima atmosfera che si è stati in grado di creare; la seconda volta vedi qualcosa in più, ti accorgi che è un borgo sul mare, abbarbicato, con un panorama che ti toglie il fiato; la terza inizi a parlare con chi Montaretto lo vive, con chi ti racconta qualcosa della sua storia, delle sue commistioni.
E così – aggiungo io – inizi davvero ad amare questo borgo, ad apprezzarlo per davvero, ad “addomesticarlo” secondo il concetto del Piccolo Principe e a lasciarti addomesticare; dopodiché, sarà gioco-forza ritornarci. Forse non ci potrai venire spesso, ma saprai che esiste per te, e se proprio vorrai ti basterà salire su un treno o su un’auto e arrivare fino qui. Una certezza che ti riscalda il cuore.